Una storia padovana 1969-1978

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Mario Bortoluzzi

CAMMINANDO CON LIBERO PASSO

ALTAFORTE EDIZIONE

Gennaio 2021

Brossurato

978-88-3207-825-1

L’assassinio di Sergio Ramelli è citato a pg. 69


Note di copertina

Camminando con libero passo è la storia romanzata di un gruppo di giovani missini nella Padova degli opposti estremismi durante gli anni 70 del secolo scorso.
Dal 1969 al 1978 i protagonisti vivono il passaggio dalla Giovane Italia al Fronte della Gioventù nel bel mezzo di una vera e propria guerra civile scatenata dall’Ultrasinistra locale.
I ragazzi, inferiori di numero ma determinati a non mollare, fanno muro contro il tentativo quotidiano di toglier loro financo il diritto di esistere politicamente in città e riescono a resistere per dieci lunghi anni ad aggressioni e attentati, tenendo sempre la posizione.
Solo (Iniziativa politico giudiziaria di una parte della magistratura, già da allora orientata a sinistra, riesce a fermare la resistenza missina imprigionando dodici militanti e mettendone sotto processo complessivamente trentatré.
L’esperienza del carcere non abbatte i giovani, anzi, li stimola a immaginare la rifondazione del Fronte su altre basi, puntando con decisione alla preventiva formazione spirituale dei militanti, sull’esempio del movimento legionario romeno di C. Z. Codreanu.
Tradurre l’essenza di questa intuizione nell’agire quotidiano è I impegno ‘assunto dalla Comunità che nasce da questa temperie, nonostante tutte le difficoltà che via via si sovrappongono nel corso delia storia.
Una serie di accadimenti nazionali e locali spinge infatti il gruppo a privilegiare la formazione di nuovi militanti nella scelta metapolitica e ad abbandonare ipotesi di un rientro in un movimento giudicato irriformabile.
I venti della vita disperdono in parte i protagonisti della storia ma rimane nel cuore di ognuno la certezza di aver almeno tentato di percorrere una nuova via.

Mario Bortoluzzi Padovano d’adozione ma di origini veneziane, classe 1954, dal 1977 è voce e autore della Compagnia dell’Anello, uno dei primi gruppi di musica alternativa del panorama italiano. Dal 1969 al 1978 ha militato, prima nella Giovane Italia, poi nel Fronte della Gioventù della città di Padova vivendo in prima persona gli anni ’70.
Nel 2007 ha partecipato all’opera collattanea Albero di Tolkien curata da Gianfranco de Turris per i tipi di Bompiani con un saggio sulla musica. Nel 2019 per l’editore Ferrogallico ha collaborato alla realizzazione del romanzo a fumetti di Fabio Ragno Brigate Rosso sangue – Mazzola e Giralucci il primo omicidio delle BR.

Scrive sul mensile Il Borghese e, con il Circolo Nicola Pasetto, cura le attività culturali non conformi padovane.


È questo il viatico che lascia questo libro. L’eredità di un pesante fardello di cui altre generazioni dovranno farsi ancora carico. Cambieranno i tempi, i modi, i linguaggi… non cambieranno i nemici: il conformismo, l’omologazione, l’arroganza e la violenza del potere… oltre alla tentazione della tranquillità, del compromesso, del benessere corrotto, del menefreghismo. Gli stessi nemici che il protagonista ha sconfitto, un giorno ormai lontano, entrando in quella sede spartana e leggendo quelle «parole strane, ma dal chiaro significato: “Anche se tutti… noi no!”».
Guido Giraudo

Abbiamo vissuto davvero momenti straordinari in tutto e percorrere il sentiero difficile di «quella» gioventù con fratelli come Mario, è stato, per me, un privilegio da custodire con orgoglio… per sempre.
Se è vero, come diceva qualcuno, che «ci sono cattivi esploratori che ritengono che non esistano terre dove approdare, solo perché non riescono a vedere altro che mare intorno a sé», beh… questo non è mai stato il caso di Mario Bortoluzzi che continua imperterrito a navigare in cerca di nuovi mondi dove custodire, finalmente per sempre, Memorie ed Identità perdute.

Michele Chiodi


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